Cinque squali elefante si son dati convegno davanti Tavolara nei giorni scorsi per un banchetto a base di plancton. Il fantastico avvistamento è opera di Giuseppe Deiana e ci è stato riferito da Mario Romor.
Riparte così l’Operazione Squalo Elefante (OSE) la prima ricerca “sul campo” in Mediterraneo sullo squalo elefante o cetorino, il gigante del nostro mare, lanciata nel 2006 da MedSharks e CTS Ambiente e che si avvale della collaborazione dei parchi e riserve marine della Sardegna. OSE ha iniziato il censimento fotografico degli squali elefante mediterranei: grazie alla presenza di tagli o cicatrici sulla pinna dorsale è infatti possibile identificare i vari individui e riconoscerli in caso vengano avvistati o fotografati di nuovo.
Raccogliamo inoltre le segnalazioni degli avvistamenti (fondamentale il contributo dei pescatori, sia professionisti che ricreativi, subacquei e velisti e di tutti quanti vanno per mare: più di 20 le loro segnalazioni nel 2006!) e raccogliamo campioni di tessuto quando gli squali finiscono accidentalmente nelle reti, per analizzarne poi il DNA.
L’obiettivo principale però è la marcatura, una tecnica indispensabile per tenere sotto controllo gli spostamenti degli animali e imparare a conoscerne le rotte migratorie. Dopo il primo esperimento positivo del 2006 – in cui, per la prima volta in Mediterraneo, abbiamo marcato uno squalo elefante con un tag numerico – la sifda di quest’anno è di applicare a uno squalo un tag satellitare, per poterlo così seguire ora dopo ora nei suoi spostamenti.
E’ FONDAMENTALE L’AIUTO DI TUTTI QUANTI VANNO PER MARE. SE VEDETE UNO SQUALO ELEFANTE FATECELO SAPERE INVIANDO UNA MAIL A info @medsharks.org. Nelle prossime ore attiveremo anche un numero di telefono per segnalarci subito l’avvistamento
Grazie in anticipo!
ultimo aggiornamento: 21 gennaio 2008