Una volta qui ce n’erano così tanti che a Nizza gli han dedicato persino una baia: la celebre Baia degli Angeli. Oggi invece lo squalo angelo è talmente raro che neanche i pescatori liguri lo riconoscono più.
“Dopo aver svuotato a bordo il sacco della cala che avevamo appena finito proprio davanti a Sanremo, su un fondale tra 80 e 100 metri, ho subito notato questo strano pesce, che in tanti anni di esperienza in mare non avevo mai visto” ha raccontato Pino Rametta, proprietario del peschereccio Giovanni Padre, a Sanremo news (leggi tutta la notizia).
Era proprio un pesce angelo o squadro (nome scientifico Squatina squatina) di oltre 1 metro di lunghezza e del peso di 10 kg, com’è stato identificato da Fulvio Garibaldi, dell’Università di Genova. E’ una specie che nella Lista Rossa delle specie a rischio di estizione è definita “Criticamente a Rischio“. La situazione di gran parte degli squali e razze del Mediterraneo, d’altronde, è particolarmente grave: il 42% delle specie è a rischio estinzione.
Lo squadro vive in acque mediterranee ed europee fino a 150m di profondità su fondali sabbiosi o fangosi, dove di giorno si interra totalmente lasciando uscire solo gli occhi. E’ molto più attivo di notte, quando si mette in caccia: si ciba soprattutto di pesci come sogliole e rombi ma anche razze, crostacei e molluschi. E’ un animale sedentario ma nei mari del nord compie anche lunghe migrazioni stagionali, portandosi verso nord in estate.
Questo squalo è ovoviviparo (le uova si schiudono nel corpo della madre, dove i neonati portano a termine il loro sviluppo cibandosi delle uova non fecondate) e fa nascere dai 9 ai 20 cuccioli che, alla nascita, misurano dai 24 ai 30 cm. di lunghezza. Raggiunge probabilmente i due metri di lunghezza; le femmine iniziano a riprodursi tra i 130-160 cm (leggi la scheda della FAO, in inglese).
Perché è diventato così raro? Le catture registrate in Mediterraneo sono ormai molto limitate e si riferiscono quasi esclusivamente alle acque africane. Colpa della rarefazione di questo squalo è stata, nel giro di 50 anni, la pesca a strascico intensiva cui sono sottoposte le acque europee e che ha letteralmente spazzato via molte specie che vivono sui fondali sabbiosi. Nel Mare del Nord questa specie è stata dichiarata estinta e negli altri mari dove una volta era molto comune è ora estremamente rara.
Qui un delizioso raccontino e disegno di Erik della scuola media Lorenzo Milani sullo squalo angelo visto nelle vasche dell’acquario di Genova.
Questa estate come sempre sono stato al mare in Sardegna, mentre facevo il mio solito giro di pesca turismosubacqueo, mi sono imbattuto felicemente (rabbrividivo perché ignaro della specie)con il Sig. Squalo Angelo, il quale dopo avermi studiato e vista la pari misura non mi ha ritenuto sua preda, provocando in me moltissime ed indescrivibili sensazioni e pensieri. Un anziano ed esperto pescatore del luogo, dopo aver ascoltato la mia nitida descrizione e visto il relativo disegno, ha individuato lo squalo in questione noto a lui come squalo squadro. Narrandomi dei piacevoli racconti di lupo di mare e dicendomi che era una rarità ed ero stato molto furtunato nel vederlo. In Sardegna ormai sono 40 anni che non se ne pesca uno (carne molto pregiata) e 20 che non ne avvistavano più. Spero di poter essere stato d’aiuto ed esserlo di più contattandomi alla mia mail. Tanti Saluti Massimiliano.