E’ accaduto in Croazia, ed è Anna Adam di Trieste a mandarci la notizia riportata da un quotidiano locale (foto da Elasmodiver):
—
Eccezionale ritrovamento nelle acque antistanti Povljana, piccola località di villeggiatura dell’isola di Pago in Dalmazia: alcuni pescatori locali hanno rinvenuto a pochi metri dalla costa i corpi senza vita di una verdesca di 3 m e dei suoi 7 piccoli, ognuno lungo una cinquantina di centimetri.
La notizia del ritrovamento ha scioccato non poco la popolazione locale in quanto si tratta di uno squalo potenzialmente pericoloso per l’uomo [sic! NdR] e comunque mai fino ad ora era stato visto in queste acque un bestione di tre metri, pesente poco meno di 150 kg.
Le carcasse sono state messe in un congelatore, onde permettere ai biologi dell’istituto oceanografico di Spalato di accertare le cause del decesso.
Secondo Alen Soldo, vicedirettore del centro spalatino per gli studi marini,questo esemplare sarebbe stato arpionato alla testa: “Ho visionato la carcassa e sono convinto che la verdesca sia stata arpionata. Credo che prima di morire abbia partorito, nella speranza che i suoi piccoli potessero salvarsi. Ma neanche loro ce l’hanno fatta. Si tratta di una femmina di circa 10anni d’età. Spero che abbia messo alla luce un numero maggiore di squaletti e che qualcuno si sia salvato.”
A detta degli esperti, la verdesca è assieme allo squalo bianco l’unica specie nelle acque adriatiche considerata pericolosa per l’uomo. Negli ultimi decenni risultano però sempre piu rari i suoi avvistamenti, al punto che i biologi italiani e croati l’hanno inserita nella lista delle specie a rischio.
purtroppo la lettura di questo articolo provoca in me un grande shock emotivo, non tanto per la morte di un cosi stupendo animale, quanto la paura che l’animale stesso avrebbe suscitato nelle popolazioni, in quanto pericoloso per l’uomo.
mi chedevo, ma nel mare adriatico, fino pochissimi anni fa estremamente ricco di verdesche, volpe, mako e qualche bianco ancora presente, quanti attachi all’uomo ci sono stati????
e io che cacciavo in romagna verdesche in 5 metri di acqua nel mese di maggio e giugno con i bagnanti a pochi metri, poi prontamente tutte liberate, se mi avessero detto ”pericoloso per l’uomo!” non so se ci avrei creduto.
E poi tutti siamo pericolosi verso chi ci infastidisce!!
william
perfettamente d’accordo! Tanto più che basta guardare la bocca della verdesca per capire che si può star più che tranquilli….
gia’, anch’io condivido …..se lo squalo imparasse a camminare e invadesse le strade…tagliandoci le braccia per fare delle zuppe ….sarebbe lui il giusto e noi gli sbagliati? penso che ognuno ha diritto di vivere a suo modo nel mondo nel quale la natura lo ha selezionato…
Isola d’Elba, quando ero piccola c’erano le verdesche, in particolare allo “scoglietto2 dove noi ragazzi andavamo a fare il bagno, in barba agli adulti, proprio per vederle. Nessuno ha mai fatto da colazione o merenda a questi magnifici pinnuti. Non mi risulta che ci siano mai stati attacchi……………purtroppo adesso non ci sono più verdesche.
Il rispetto non va solo alla verdesca perchè non
pericolosa per l’uomo, il rispetto va per tutti gli animali, in particolare per quelli che sono all’apice della catena alimentare. Da loro dipende l’equilibrio di un fragile e complesso ecosistema.
ho sentito che le verdeche si riprodurrebbero a largo di cattolica, si parla anche del bianco che si riprodurrebbe in alto adriatico per abbondanza di cibo (seppie), ne sapete qualcosa? è vero?? nuoto in mare mi piacerebbe sapere chi può esserci a farmi compagnia.
Ciao Emanuele –
è vero che le verdesche si riproducono in alto adriatico, ma puoi star tranquillo perché sono squaletti che si cibano di piccoli pesci e calamari, quindi non si interessano per nulla all’uomo.
Riguardo lo squalo bianco, l’unica (supposta) area di riproduzione conosciuta in Mediterraneo è il Canale di Sicilia. Cmq lo squalo bianco non si nutre di seppie, ma di tonni, delfini, pesci di una certa stazza. Non l’uomo, comunque!!
In conclusione: nuota tranquillo…
io ho visto una verdesca poco 2 o 3 metri dopo gli scogli