La conferma arriva dalla Harvard Medical School di Boston (riportata da PagineMediche.it): i figli di donne che, nei mesi di gravidanza, avevano mangiato buone quantità di pesce, sono più acuti e brillanti dei loro coetanei. Tranne però chi aveva mangiato squali (e altri pesci ad alto tasso di mercurio): i risultati allora sono inferiori alla media.
Lo studio ha, infatti, anche evidenziato come i figli delle donne che, agli esami del sangue, risultavano avere un’elevata concentrazione di mercurio ottenevano anche un punteggio più basso ai test cognitivi. Lo studio sottolinea che è bene consumare almeno due porzioni di pesce a settimana, ma è indispensabile scegliere pesce a basso contenuto di mercurio: no quindi a pescespada, tonno e squalo; meglio preferire il salmone, ricchissimo di grassi essenziali e di omega-3 (sono loro che svolgono un ruolo-chiave nello sviluppo del cervello del bambino) ma poveri di mercurio, oppure il pesce azzurro come il merluzzo che contiene una minore quantità di acidi grassi omega-3, ma anche la più bassa concentrazione di mercurio.
Per saperne di più su squali e mercurio alcuni post di Shark News: