SOS squali: la scomparsa dei grandi predatori del Mediterraneo

Uno studio italo canadese pubblica cifre raggelanti: negli ultimi duecento anni il 97% di verdesche, squali volpe, squali martello, mako e smeriglio è sparito dal Mediterraneo. Dobbiamo convincere i nostri ministri a far qualcosa: firma anche tu la petizione! (foto Oceana)

Immaginate di cancellare quasi completamente i leoni dall’Africa. Cosa succederebbe a zebre, antiolopi e gazzelle, che con i leoni condividono la savana? Gli animali più deboli continuerebbero a vivere – così come i malati, che in breve tempo contagerebbero gli animali sani. Per non parlare di tutte quelle bocche in più da sfamare: troppe zebre, troppe antilopi, troppe gazzelle si contenderebbero lo stesso filo d’erba, la stessa preda, lo stesso spazio che, se prima era sufficiente per sfamare un certo numero di animali ora, con numeri gonfiati a dismisura dalla mancanza di predatori, non lo è più. I cambiamenti dell’ecosistema, insomma, sarebbero notevoli, e le conseguenze pesanti.

Trasferiamoci al mare. Prendete alcuni dei grandi squali predatori: il martello, lo squalo volpe, il mako, lo smeriglio, la verdesca. E cancellatene il 97%: perché tanti sono gli squali scomparsi in Mediterraneo negli ultimi 200 anni secondo un team di ricercatori italo-canadesi che ha appena pubblicato sulla rivista scientifica Conservation Biology (qui il lavoro in inglese, qui un riassunto in italiano). Cosa succede al mare eliminando la quasi totalità dei grandi predatori? Gli effetti si fanno sentire sulle loro prede – e le prede delle loro prede, le cui popolazioni si modificano in modo imprevedibile. Ma certo.

Cosa ha portato allo sterminio di massa i grandi squali mediterranei? Come sempre l’uomo, attraverso la pesca (diretta o indiretta) e le profonde modifiche che ha inferto all’ambiente stravolgendo le zone di accrescimento e di riproduzione degli squali. Gli squali, infatti, crescono lentamente e generano pochi piccoli solo dopo molti anni e, semplicemente, non riescono a riprodursi abbastanza velocemente per rimpiazzare i milioni di squali pescati quotidianamente.

Questo rapporto sottolinea l’urgenza di far qualcosa prima che sia troppo tardi – sempre che si sia ancora in tempo, visto che queste specie sono “funzionalmente estinte”. E ora abbiamo una grande opportunità: a fine anno l’Unione Europea scriverà il primo piano di gestione della pesca agli squali. Lo discuteranno i ministri della pesca di tutti i paesi a Bruxelles. Se vuoi chiedere anche tu al ministro Zaia di impegnarsi per la protezione degli squali mediterranei ed europei, firma la petizione!

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  1. alberto gallucci

    Oggi, 12 giugno, viene presentato a Milano un interessantissimo libro sugli squali del Mediterraneo di Alessandro De Maddalena.
    Voglio credere che possa essere…ancora attuale!
    Firmate e fate firmare questa petizione. Tutto quello che si può fare per salvare il nostro mare deve essere fatto.

  2. samuele meucci

    L’uomo ha sempre voluto prevalere sulla natura senza rendersi conto che spesso si trasforma nel più spietato degli assassini, dimenticando così il suo ruolo e il suo posto che lo mette al centro come l’animale più evoluto e invece sembra andare avanti usando l’istinto, credendo di potere usare, in questo caso il mare come una risorsa da sfruttare. Gli squali sono al vertice della catena alimentare, sono tra gli aniamli più antichi di questo pianeta, sono delle macchine perfette create dalla natura questo livello di perfezione l’uomo più volte ha provato a copiare sensa mai riuscirci.
    Se non impariamo a rispettare queste creature e a proteggerle non ci sarà futuro tutto un sistema perfettamente equilibrato verrà a crollare, e a quel punto sarà tardi per ritornare sui nostri passi.

    Quindi non mangiate carne di squalo.

  3. Pingback: :: Novopress.info Italia » Blog Archive » SOS squali: la scomparsa dei grandi predatori del Mediterraneo

  4. Salviamo il mare, gli oceani e la natura dallo sfruttamento umano…

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