Stop alla zuppa di pescecane a Londra

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Hakkasan è uno dei ristoranti più in voga a Londra, premiato anche con una stella Michelin. E ha deciso, come racconta il quotidiano The Independent, di eliminare la zuppa di pinne di pescecane dal menù – una portata da 50 euro a porzione.

“Ci sono molte ragioni”, ha dichiarato la direzione del ristorante senza però approfondire. Ma è certamente una vittoria per due associazioni ambientaliste, Sea Shepherd e Bite Back, che hanno esercitato grandi pressioni sui ristoratori londinesi affinché affrontassero il problema di una pietanza totalmente insostenibile dal punto di vista ambientale. Gli attivisti hanno infatti tenuto comizi (nel più eclatante una donna si è messa in vetrina arpionata ad ami)  e distribuito volantini in cui si spiegava come il commercio di pinne stia portando alla scomparsa degli squali nei mari di tutto il mondo.

Decine di milioni di squali vengono infatti pescati ogni anno, intenzionalmente o accidentalmente – molti di più di quanti non ne nascano visto che questi animali hanno un ritmo di riproduzione lentissimo. Così molte specie sono diventate ormai a rischio di estinzione: oltre il 30% nei mari europei, percentuale che sale al 42% in Mediterraneo.

Le due associazioni ambientaliste hanno già deciso di allargare il tiro anche a quei negozi che vendono denti, mandibole e anche capsule di cartilagine di squalo. Il primo obiettivo è Holland and Barrett, che vende vitamine, minerali e proprio la cartilagine di squalo, prodotto di cui non esiste alcuna prova di efficacia. La direzione del negozio ha già dichiarato che non ritirerà il prodotto dagli scaffali ma che, una volta finite le scorte, cesserà di venderlo.

Se volete dar voce anche voi alla vostra protesta, firmate la petizione che 52 associazioni internazionali hanno creato per i ministri dell’UE, che a dicembre scriveranno il primo regolamento sulla pesca agli squali.

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  1. alberto gallucci

    Questa è certamente una bella notizia, ma deve essere solo l’inizio di un radicale cambio di tendenza. In tutto il mondo dovrebbe essere bandita la zuppa di pinna di squalo!

  2. Alessia Cimarelli

    Ma uno spaghetto con le vongole, no? Buono e assolutamente meno “distruttivo”!

  3. Ale&Ale

    La “zuppa di pinne di pescecane” è un piatto Cinese di origini antichissime, ma solo in tempi relativamente recenti ha avuto una grande diffusione nell’intero Oriente e nel resto del mondo. Viene preparata utilizzando le fibre di collagene presenti nelle pinne degli squali. La parte della pinna che viene utilizzata contribuisce a dare alla zuppa una consistenza gelatinosa, aggiunge cioè “corpo ” a questo piatto, ma è di SAPORE pressoché NULLO, di conseguenza la zuppa viene insaporita con altri ingredienti quali pollo, granchio, abalone. Se le pinne di squalo venissero sostituite con della gelatina il sapore resterebbe invariato, ma ne gioverebbero enormemente i ns mari ed i loro delicatissimi ecosistemi!
    In origine tale delicatezza era considerata un cibo riservato alle classi più ricche essendo molto costosa, oggi è diventato di uso comune, se così vogliamo dire e continua ad essere consumato soprattutto per “moda”, infatti la zuppa di pinne di pescecane continua a venire considerata uno status symbol,. (Pazzesco!!!) [NDR=viene preparato anche nei cosiddetti locali”IN” di Milano e di tutte le ns grandi città]. Il fatto che le pinne abbiano un valore sul mercato altamente più elevato di quello che ha la carne del corpo, ha portato al cosidetto “finning”, che potremmo tradurre coniando il termine di “spinnamento”, ossìa alla pratica della pesca dello squalo con immediata asportazione delle pinne e conseguente scaricamento a mare dell’animale così orrendamente menomato, destinato a morire dopo una penosa agonia. E’ come se ci venisse amputato un orecchio e poi fossimo lasciati morire dissanguati. Coloro cbe praticano questa pesca preferiscono riempire le loro navi di sole pinne piuttosto che con i corpi degli squali. Si tratta ovviamente di uno sterminio inaccettabile oltre che di una pratica moralmente intollerabile e assolutamente non necessaria. I governi dei paesi cosidetti civili, hanno il dovere di intervenire con delle severe ed intransigenti normative! E noi tutti, a parer mio, abbiamo l’obbligo morale di fare quanto in ns potere affinchè simili pratiche vengano immediatamente vietate! FIRMIAMO NUMEROSI QUESTA PETIZIONE!!!!

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