“CSI” per gli squali: 100 nuove specie in Australia

La genetica ha risolto il dilemma di quei 90 squali fotografati ma inseriti come “specie sconosciute” quindici anni fa nel libro “Sharks and Rays of Australia”. Gli scienziati dell’Ente federale australiano di ricerca CSIRO hanno infatti potuto descrivere, grazie a campioni di DNA, ben cento nuove specie di squali e razze australiane. Una di esse – Parascyllum elongatum, o squalo tappeto dal collare – e’ cosi’ rara che l’unico esemplare conosciuto e’ stato trovato nello stomaco di un altro squalo, come riporta l’Ansa.

La scoperta di queste specie e la maniera migliore di proteggerle sono fra i temi di un incontro di piu’ di 60 esperti mondiali, cominciato oggi a Sydney. ”E’ una conquista scientifica eccezionale”, ha detto Peter Trott, responsabile per la fauna marina di Wwf Australia, che ospita il convegno sotto l’insegna della Oceania Chondrichthyan Society (Ocs). ”Ora dobbiamo studiare quali cambiamenti nella gestione dell’ambiente marino saranno necessari per proteggere questi animali, ed e’ a questo che gli esperti sono chiamati a rispondere”, ha aggiunto. Gli scienziati esamineranno la situazione attuale, le tendenze in atto e la gestione degli squali su scala globale, con particolare attenzione all’Oceania ed al progetto di 18 mesi condotto dal Csiro, che ha nominato formalmente e descritto le 100 specie di squali, razze e chimere. Gli esperti dovrebbero anche lanciare un appello urgente per maggiori ricerche e per una gestione piu’ severa della pesca commerciale. Trott ha sottolineato che i pescatori spesso si trovano letteralmente a ‘pescare nel buio’, non potendo distinguere fra una specie di squalo a rischio e una piu’ comune. Gli squali – ha spiegato il responsabile – svolgono un ruolo cruciale negli equilibri e nello stato di salute degli ecosistemi marini, e sono ”estremamente vulnerabili” alla pesca eccessiva perche’ la loro crescita e’ molto lenta, sono longevi e poco prolifici. ”Non ci possiamo permettere di perdere gli squali dai nostri oceani”, ha concluso Trott.

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  1. laura zanetti

    un primo rimedio sarebbe quello di vietare la vendita nei supermarcket di carne di smerigli, palombi e verdesche e contemporaneamente sensibilizzare un più vasto pubblico.

  2. cecilia

    …sono contenta, spero che riescano al più presto a trovare un modo adeguato per proteggerli.

  3. io spero solo che in un futuro l’unica possibilità di vedere uno squalo non sia solo in un acquario……
    Forza firmate gente

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