Questa volta ci siamo: giovedì 5 febbraio, la Commissione Europea presenterà il piano d’azione dell’UE per gli squali. Noi ci saremo, perché da anni ci occupiamo di questi animali: raccontandone al pubblico – in decine di articoli, con SharkNews e un libro per ragazzi – e studiando la loro presenza in Mediterraneo col progetto MedSharks. Ci saremo, e vi racconteremo. Perché si tratta di un avvenimento importante per il Mediterraneo e i suoi squali, pedine importantissime del suo ecosistema.
Cos’è questo piano d’azione? E perché è necessario?
Qual’è il problema? – Le nostre popolazioni di squali sono fra le maggiormente compromesse al mondo: un terzo delle specie europee sono a rischio estinzione, percentuale che in Mediterraneo sale al 42%. L’Europa è parte del problema: i paesi europei sono fra i maggiori pescatori (Spagna e Portogallo in testa) e consumatori (Italia, soprattutto!!) di squali al mondo. Per saperne di più sulle ragioni di questo declino, clicca qui
Quale potrebbe essere (una) soluzione: il “ministero della pesca” dell’UE ha elaborato un piano d’azione per migliorare lo stato delle nostre popolazioni di squali. Verrà presentato in conferenza stampa giovedì 5 febbraio a Bruxelles.
Cosa vorremmo da questo piano? -Innanzi tutto che fosse basato sulla scienza (e non solo sulla politica!) e che tenesse conto delle necessità degli animali. Inomma, dovrebbe:
• ridurre significativamente le catture di squali
• proteggere le specie di squali e razze in pericolo d’estinzione
• promuovere un bando totale del finning
Giovedì è una tappa importante. Ma non è l’ultima: prima di entrare in vigore, il piano dovrà essere vagliato e approvato dai ministri europei della pesca. Per questo le 60 associazioni della Shark Alliance hanno lanciato una raccolta firme (in Italia siamo oltre 10.000, in Europa circa 100.000) per convincere i ministri ad approvare un piano che tuteli seriamente questi animali.
Se non lo hai ancora ftto, firma anche tu: sono gli ultimi giorni!